"La cultura ha guadagnato soprattutto da quei libri con cui gli editori hanno perso" diceva Thomas Fuller nel 1642. La nostra piccola casa editrice nasce qualche anno fa dal desiderio di riconquistare uno spazio salutare nel quale avere la possibilità di dare vita ad edizioni curate nel dettaglio, con costi molto bassi sia di produzione che di vendita e una ricerca dei contenuti piacevolmente scentrata. Abbiamo deciso di chiamarci Bäckerei come panificio in tedesco perché l'idea è nata davanti ad un panificio abbandonato di Berlino Est. Da quell'incontro fortuito sono nate le varie e affascinanti connessioni tra il mestiere di fare libri e quello di panificare. Il pane come alimento primario dell'uomo, le sue forme infinite e la sua reperibilità in qualsiasi cultura. La farina come elemento creatore che si impasta con le idee e la carta dello stesso colore. Libri che nutrono come il pane, che soddisfano l'essenziale e riempiono la pancia di storie. Aggiungere l'aggettivo "private" al nome ci è sembrato un vezzo di modestia quasi a sottolineare la nostra prerogativa di piccolezza, il nostro essere fieramente poco visibili e quindi forse più liberi. 


PROGETTO BOCCA(O)SCENA

Un progetto sul teatro inteso come luogo, come ambiente, come gigantesca wunderkammer da esplorare in profondo. Un luogo non necessariamente apparentato con un edificio. L'evento teatrale durante la sua preparazione, nel suo nascere, crea le basi per l'esistere di un ambiente particolare, un luogo che produce immaginazione. Le sue parti, i luoghi del suo esistere sembrano camere stagne, zone protette e inaccessibili che coesistono con altre che della socialità fanno la loro essenza principe. Tutti questi ambienti vengono legati dal senso del rituale e resi vivi dalla presenza di uno spettacolo. La varie sezioni di questo progetto editoriale prenderanno quindi il nome dagli ambienti teatrali.

CAMERINI

Un'esplorazione fotografica e narrativa di queste camere di compressione e comprensione. L'attore, il ballerino, il musicista lasciano qui i loro panni "civili" per prepararsi al rituale, forse il momento più importante di tutto l'evento. Nei camerini si vive per molte ore, il camerino è per così dire, una seconda casa e per molti artisti solo un luogo di passaggio che in certi casi si presenta con forme disparate e a volte davvero improbabili. Ecco quindi salette barocche che si alternano con sottoscala polverosi, bellissime camere e retro di schermi da cinema, tutti posti resi carichi di significati dalla preparazione degli artisti all'evento scenico.

FOYER

Un'esplorazione fotografica e narrativa di questi luoghi di passaggio, di attesa e di discussione pre e post spettacolo. Luoghi barocchi alternati a freddi teatro-tenda anche loro come i camerini carichi di aspettativa e pieni di reazione dei suoi "abitanti" di passaggio.

QUINTE 

il racconto di accadimenti ai margini del "baratro" palcoscenico. Il punto di vista di tecnici, direttori di palcoscenico, costumisti, scenografi prima, durante e dopo lo spettacolo. Cosa succede in questi luoghi di passaggio, pronti al tuffo dove l'apnea precede l'evento scenico. Aneddoti, ricordi e storie che a volte si trasformano in leggenda metropolitana oppure restano quasi perse nella memoria silenziosa di qualche tecnico.

FOGLI

Una collana di drammaturgie contemporanee pubblicate in sedicesimo con tiratura limitata e in seguito riproducibile
on demand. L'idea è che vengano pubblicate in instant press, pronte per il debutto dello spettacolo in un formato molto agile e leggero.

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